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Politica

IL QUATERNIO DEI PROGRESSITI

IL QUATERNIO DEI PROGRESSITI

Il Worl Economic Forum 2024, tenutosi la scorsa settimana, ha mostrato tutta la disgregazione di un mondo che per trent’anni ha costruito le condizioni per la distruzione e la disfatta dell’Occidente.

La finanza ha costruito un insieme di bolle e di veleni bancari che gravano sull’intera economia mondiale come una spada di Damocle. Bolle pronte a scoppiare con il risultato di creare continua incertezza.

Il sistema capitalistico finanziario ha delocalizzato in omaggio al globalismo e al maggior profitto, delocalizzando, con le produzioni, anche il potere di veto, come si sta verificando per la componentistica necessaria per gli armamenti.

La finanziarizzazione dell’economia, unita all’ideologia green e climatica, ha destrutturato l’economia reale, in particolare dell’Unione Europea.

L’ideologia woke, frutto delle follie californiane sposate dai Democrarici americani, ha depotenziato le identità e le coscienze, infiacchendo l’Occidente.

Le ideologie transgender ed eugenetiche hanno indotto uno sbandamento delle coscienze e la destrutturazione della famiglia.

Il transumanesimo ha eliminato ogni riferimento all’anima, allo spirito, al sacro, riducendo l’essere umano ad un robot da sfruttare e da rottamare a piacimento.

Le élite tecnocratiche hanno pensato e pensano che la democrazia e la libertà siano inefficaci ed inefficienti a garantire quello che è il progresso verso un mondo dove una ristretta quantità di uomini e donne possono considerarsi umani, mentre la restante parte deve diventare un gregge di pecore manovrabile a piacere.

Il World Economic Forum, in tutti questi anni, è stato la vetrina delle teorie disastrose e, nell’ultima edizione, ha raggiunto il ridicolo, invitando una sciamana a benedire i guru della finanza e delle ideologie ad essa connesse, in una sorta di catarsi da baraccone.

Tra i benedicenti del tempio della finanza non poteva mancare Bergoglio, che ormai, contestato su più fronti, sembra essere diventato il portavoce del capitalismo finanziario.

Con una lettera al Presidente esecutivo del Forum economico mondiale, Bergoglio, dopo aver introdotto i temi della guerra, della pace e delle disuguaglianze nel mondo, arriva alla questione centrale del problema e scrive: “Il processo di globalizzazione, che ormai ha dimostrato con chiarezza l’interdipendenza delle nazioni e dei popoli del mondo, ha pertanto una dimensione fondamentalmente morale, che deve farsi sentire nei dibattiti economici, culturali, politici e religiosi volti a modellare il futuro della comunità internazionale. In un mondo sempre più minacciato dalla violenza, dall’aggressione e dalla frammentazione, è essenziale che Stati e imprese si uniscano nel promuovere modelli di globalizzazione lungimiranti ed eticamente sani, che per loro stessa natura devono comportare la subordinazione della ricerca di potere e di guadagno individuale, sia esso politico o economico, al bene comune della nostra famiglia umana, dando priorità ai poveri, ai bisognosi e a quanti si trovano in situazioni di maggiore vulnerabilità”.

Il fatto è che la causa dei guai del mondo è proprio la globalizzazione, l’eliminazione delle frontiere, la finanziarizzazione dell’economia, il tentativo di eliminare la sovranità degli Stati.

Dopo aver richiamato la necessità dell’etica nella finanza e nell’economia, Bergoglio arriva all’altro scoglio, laddove scrive che: “In particolare, è importante che le strutture intergovernative possano svolgere con efficacia le loro funzioni di controllo e guida nel settore economico, poiché il conseguimento del bene comune è un obiettivo al di là della portata dei singoli Stati, pure di quelli che sono dominanti in termini di potere, ricchezza e forza politica. Anche le organizzazioni internazionali sono sfidate ad assicurare il raggiungimento di quell’uguaglianza che è la base del diritto di tutti a partecipare al processo di pieno sviluppo, con il dovuto rispetto delle legittime differenze”.

Il punto è che sono proprio le organizzazioni sovranazionali ad aver fallito, per insipienza, per incapacità, per condizionamenti o, addirittura, per essere governate da interessi privati.

Onu, Organizzazione mondiale della sanità e altri organismi sovranazionali vanno ridotti ai minimi termini, se non eliminati, in quanto strumenti del passato ormai obsoleti o divenuti strumenti di interessi di parte.

Bergoglio invia per lettera “su tutti i partecipanti un’abbondanza di benedizioni divine”, mentre la sciamana ha provveduto in presenza.

L’aspetto più significativo del Forum lo ha messo in luce la presidente dell’Unione Europea Ursula von der Leyen, ponendo l’accenno sul pericolo della disinformazione (informazione deviante, fornita da altri) e della misinfomazione (interpretazione errata da parte di ognuno di noi).

Il pericolo della disinformazione e della misinformazione è una realtà in quanto è orchestrato da chi in questi anni ha svolto una continua psycological operation sulle masse per indurle ad una passiva obbedienza o per condurle verso gli obbiettivi del progressimo.

Cosa dire, ad esempio, della mancata trasparenza sui contratti relativi ai vaccini? E cosa dire di tutta la conduzione della pandemia? Negli Stati Uniti il Congresso sta cominciando a far emergere verità scomode, ma in Europa vige la censura.

Forse la signora von del Leyen alla disinformazione e alla misinformazione doveva anche aggiungere la censura e l’informazione decisamente e volutamente falsa.

Il tema da affrontare in tutti i suoi aspetti, ormai, è quello del progressismo, che si vernicia di sinistra, con la complicità di social-comunisti che hanno tradito storia e base sociale per vendere l’anima al capitalismo finanziario.

Quaternio

Il quaternio del potere del progressimo implica una attenzione sempre più penetrante alle dinamiche ancora in atto, anche se alcune casematte stanno sgretolandosi.

Una delle dichiarazioni democratiche più significative della storia recente è la Dichiarazione di indipendenza americana.

Nella Dichiarazione si legge: “Noi riteniamo che sono per se stesse evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e il perseguimento della Felicità; che per garantire questi diritti sono istituiti tra gli uomini governi che derivano i loro giusti poteri dal consenso dei governati; che ogni qualvolta una qualsiasi forma di governo tende a negare questi fini, il popolo ha diritto di mutarla o abolirla e di istituire un nuovo governo fondato su tali principi e di organizzarne i poteri nella forma che sembri al popolo meglio atta a procurare la sua Sicurezza e la sua Felicità. Certamente, prudenza vorrà che i governi di antica data non siano cambiati per ragioni futili e peregrine; e in conseguenza l'esperienza di sempre ha dimostrato che gli uomini sono disposti a sopportare gli effetti d'un malgoverno finché siano sopportabili, piuttosto che farsi giustizia abolendo le forme cui sono abituati. Ma quando una lunga serie di abusi e di malversazioni, volti invariabilmente a perseguire lo stesso obiettivo, rivela il disegno di ridurre gli uomini all'assolutismo, allora è loro diritto, è loro dovere rovesciare un siffatto governo e provvedere nuove garanzie alla loro sicurezza per l'avvenire”. 

Se un’élite tecnocratica pretende di governare una massa di uomini e donne secondo uno schema medioevale, dove all’élite spettano il comando e i benefici del castello, mentre alla plebe spettano i disagi del contado, allora vale quanto ha affermato uno dei monumenti della democrazia: rovesciare siffatte pretese di governo “e provvedere nuove garanzie alla loro sicurezza per l'avvenire”.

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