Image
Image
Image
Image
Image

Economia

EUROPA E LA CASA GREEN, MA AL VERDE ANDRANNO I CITTADINI

EUROPA E LA CASA GREEN, MA AL VERDE ANDRANNO I CITTADINI

di Francesco Pontelli

Ricapitolando. Il parlamento europeo ha approvato la direttiva che impone ai proprietari  delle abitazioni interventi strutturali, che permettano l'adeguamento ad una classe energetica "migliore".

Vengono esentate le abitazioni con una residenzialita' inferiore ai quattro mesi, gli edifici storici ed i luoghi di culto.

Secondo i dati forniti da Confedilizia risulteranno interessate da questo  "Tsunami economico" dai nove (9) agli undici (11) milioni di abitazioni, in quanto il 75 % degli edifici italiani sono stati realizzati prima dell'entrata in vigore delle normative di risparmio energetico ed antisismico.

Il costo medio per singola abitazione ed ovviamente a carico del proprietario è compreso tra i 40.000 ed i 55.000 euro.

In considerazione della già consolidata riduzione del valore degli immobili italiani, a causa del  combinato degli effetti della crisi economica e delle aspettative di una normativa europea penalizzante e dell'inflazione, i costi degli adeguamenti strutturali
potranno arrivare addirittura al 30/50% rispetto al valore degli immobili più vecchi, che sono ovviamente di proprietà delle fasce meno abbienti della popolazione.

Per quanto riguarda, invece, il costo complessivo di questa "rivoluzione green", anche utilizzando i valori inferiori forniti da Confedilizia, calcolando nove milioni (9) di abitazioni interessate dalla transizione ecologica e 45.000 euro quale costo medio della ristrutturazione necessaria, l'esborso totale per il nostro paese vpari a un importo compreso tra 405 miliardi e 605 miliardi: quasi il 50% del PIL italiano.

Questa scellerata strategia ideoeologica del Parlamento Europeo, esattamente come quella adottata in passato dal governo Conte nel 2021 con l'introduzione del Bonus 110 %, determinerà immediatamente un ulteriore aumento dei costi a causa dell'aumento della domanda nel settore dell'edilizia, con un successivo effetto a cascata negli altri settori economici.

Appare, quindi, evidente come nemmeno in questo caso non vengano prese in considerazione le inevitabili condizioni per un ulteriore aumento dell'inflazione complessiva, che determinerà un inevitabile ed ulteriore abbassamento della capacità di acquisto delle famiglie appartenenti ai ceti meno abbienti.

Questo aspetto rimane incredibilmente ed assolutamente ignorato dai politici, che siedono all'interno del parlamento europeo, e
dimostra come, ancora una volta, saranno le fasce più deboli della popolazione a pagare questo delirio ambientalista, il quale viene presentato come una operazione  "circolare a costo zero". Mentre sarà interamente a carico delle fasce più deboli della popolazione, proprio per l’effetto dell'inflazione generata, la quale rappresenta la tassa più iniqua.

Esattamente come si è verificato con la nefasta operazione del bonus 110%, la quale evidentemente non ha insegnato ancora nulla alla classe politica e dirigente del nostro paese.

La strategia Europea si dimostra, poi, di un corto respiro, in relazione agli effetti complessivi,  in quanto, se inserita all'interno del contesto mondiale, permetterà di raggiungere probabilmente una risibile riduzione del -0,1% di emissioni di anidride carbonica,
con i nostri principali concorrenti (Cina ad esempio), che  continuano ad aprire, per soddisfare la domanda di energia, centrali a carbone .

A questo si aggiunga un aspetto grottesco di questa delirante strategia Europea: verranno esentate, infatti, da questi oneri ambientali le abitazioni con una residenzialità inferiore ai quattro (4) mesi. Di conseguenza le seconde case, a Cortina d'Ampezzo come a Sabaudia, e in genere quelle destinate a residenzialità turistica, saranno esentate, mentre verranno invece penalizzate quelle degli abitanti, favorendo il già preoccupante fenomeno di emigrazione soprattutto dalle comunità montane.

La terribile sintesi di questo delirio ideologico, con l'ulteriore impennata della spirale inflattiva, ovviamente, drenerà risorse pubbliche e private verso altri settori economici e soprattutto industriali, decisamente più importanti per quanto riguarda lo sviluppo e la propria peculiarità della visione export oriented,  i quali finora hanno assicurato fino ad oggi alti tassi di occupazione e che si vedranno penalizzati da questa oscurantista deriva ambientalista.

Del pari non va dimenticata, ovviamente, la conseguenza di una ulteriore flessione dei consumi, già ora evidente  a causa dell'inflazione, generata anche dal bonus 110%, oltre che dalla pandemia e dall'economia di guerra.

Presentata, quindi, questa operazione europea green come la sublimazione di un esempio di economia circolare, la stessa,
viceversa, avrà delle conseguenze ed un impatto complessivo assolutamente devastante.

Ti piace questo articolo? Condividilo nel tuo profilo social.

RIFERIMENTI

ngn logo2

Testata totalmente indipendente, di proprietà dell’associazione Libera Stampa e Libera Comunicazione

Sostienici per dare una libera informazione

Donazione con Bonifico Bancario

TAGS POPOLARI

ISCRIZIONE NEWSLETTER

GDPRInviando questo messaggio accetto il GDPR e il regolamento sulla privacy.

Seleziona la casella per approvare.


 

Ricerca